La storia della città di Piazza (Armerina fu aggiunto al nome soltanto a partire dal 1862) cominciò durante l’epoca normanna, ma il suo territorio è abitato sin dalla preistoria, come dimostrano le scoperte archeologiche di Monte Navone e soprattutto della Montagna di Marzo. Oggi la cittadina di Piazza Armerina, situata al centro della Sicilia, deve la sua celebrità alla scoperta della villa Romana del Casale che rappresenta una delle più importanti scoperte archeologiche di epoca romana in Sicilia.
Questa imponente villa romana deve la sua fama al suo straordinario pavimento di mosaici che la ricoprono quasi interamente. Quest’opera, attribuita a mastri africani, colpisce per l’incredibile diversità dei toni e dei soggetti rappresentati. Tra le grandi case di campagna del periodo tardo-romano, La Villa Del Casale è probabilmente quella che è giunta ai nostri giorni nel miglior stato di conservazione. Essa comprende 4 edifici distribuiti su 4 livelli che seguono le pendici della collina. In un paesaggio tranquillo e verdeggiante ai piedi di Monte Mangone nella valle del fiume Gela. La sua esistenza è conosciuta da diverso tempo ma soltanto a partire dal 1881 che sono iniziati gli scavi. Dal 1950 un lavoro sistematico ha avuto luogo per la sua conservazione, ma le dépendances e gli alloggi dei servitori restano ancora da scoprire. Nel 1197 la Villa Romana del casale è stata iscritta al Patrimonio Mondiale dell’Unesco.
I visitatori di questa zona della Sicilia posso prevedere una sosta presso un altro sito ricchissimo di interesse, che si trova non distante da Piazza Armerina: gli scavi di Morgantina. Città di grande interesse urbanistico e architetturale e di grande importanza storica durante le vicissitudini della Sicilia Antica, Morgantina si trova nel cuore della Sicilia, laddove gli spazi collinari degradano lentamente ad Est fino a giungere alla grande Piana di Catania e alla costa Ionica. Il luogo in cui si trova la città a dunque sempre avuto una grande importanza strategica, ragion per cui essa è stata occupata sin dalla preistoria (età del bronzo antico). Alle sue qualità strategiche ella aggiunge anche la prerogativa di essere una zona ricche d’acqua e molto fertile, a differenza dell’arido paesaggio interno della Sicilia.