Nel cuore delle antiche rovine e delle architetture barocche, delle spiagge cristalline e delle splendide isole, delle acque limpide e dei ricchissimi fondali marini si estende la provincia di Agrigento, una delle più belle della Sicilia. Luogo ideale in cui associare la ricerca dell’arte, della cultura e della storia a un totale relax sotto il sole caldo siciliano.
Il mare della provincia agrigentina, è uno dei più belli trasparenti che esistano. Delle lunghe spiagge sabbiose si alternano a profonde e meravigliose baie circondate dalla tipica macchia mediterranea che caratterizza gran parte del territorio siciliano. La storia millenaria che caratterizza Agrigento e la Sicilia intera, ha lasciato numerose e preziose testimonianze che si possono ammirare visitando i numerosi siti di interesse archeologico diffusi in tutto il territorio. La presenza dell’uomo preistorico sul territorio della provincia di Agrigento è rivelata da numerosi siti archeologici fra i quoali possiamo citare Sciacca, Licata, Palma di Montechiaro e Sant’Angelo Muxaro. La visita di questa regione inizia senza dubbio dalla città di Agrigento e più particolarmente dalla Valle dei Templi in cui si ritrovano i resti di 10 templi differenti.
Dal 1997 la Valle dei Templi fa parte del dei siti che sono patrimonio dell’Unesco ed è senza alcun dubbio uno dei luoghi maggiormente visitati dell’intera Sicilia. Sempre all’interno del Parco Archeologico, il visitatore può trovare il Giardino della Kolymbetra. Si tratta di una specie di grande vasca di circa 5 ettari che i prigionieri cartaginesi avevano scavato dopo la battaglia di Himera per essere utilizzato come vivaio per i pesci. Dopo diversi anni di abbandono, oggi il giardino è stato recuperato e gestito dal FAI (Fondo per l’ambiente italiano) ed offre ai visitatori la possibilità di passeggiare al suo interno circondati da ulivi, pioppi e alberi di agrumi. La visita di questa zona, è possibile tutto l’anno. In particolare nei mesi di gennaio e febbraio i turisti possono approfittare delle colorazioni biancastre del mandorlo in fiore, sui prati verdeggianti e le colline austere.